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La procura continua: ora è il momento di garantire che il tuo futuro sia nelle tue mani


avv. Talia Naamat e avv. Jacob Houdijk

Di sicuro avete sentito parlare negli ultimi mesi della “procura continua” (ipui koah mitmashekh). L’Ordine degli Avvocati di Israele ha pubblicato varie comunicazioni riguardanti l’importanza della redazione della procura continua e di altri nuovi strumenti giuridici. Ma che cos’è, e a cosa serve?

Negli ultimi anni si sta verificando in Israele una rivoluzione di non poca importanza, che ha a che vedere con il sistema di tutela e delle sue alternative. Dal 2017 è entrata in vigore una nuova disposizione, che permette di scegliere indipendentemente chi sarà responsabile della gestione delle proprietà, delle questioni personali e mediche quando la persona non sarà più in grado di provvedere a sé stessa in autonomia. Prima era invece necessario rivolgersi al tribunale per richiedere la nomina di tutori e solo il tribunale poteva decidere chi avrebbe avuto la tutela dell’interessato. In seguito a varie modifiche legislative, vi è ora un’ampia gamma di strumenti a disposizione di quanti vogliano stabilire da sé chi sarà il loro rappresentante legale ed anche dare disposizioni su come esser curati, nel caso in cui venga a crearsi una futura situazione di non piena lucidità o incapacità di prender cura di sé stessi o dei propri affari.

Lo strumento più diffuso e più importante è la procura continua. La procura continua è un documento redatto e firmato di fronte a un avvocato con autorizzazione speciale del Ministero della Giustizia, che permette a chi lo desideri di nominare chi sarà il futuro rappresentante legale al momento e nel caso di sopraggiunta incapacità. Tale rappresentante sarà in tal modo responsabile della gestione di diversi aspetti fondamentali, inclusi gli affari personali, patrimoniali e medici. La procura continua indica il nome del rappresentante legale e ne precisa le condizioni di azione, mentre sarà applicata solo successivamente all’emissione di un’opinione di un esperto medico sulle condizioni cognitive dell’interessato. È anche possibile stabilire che per quanto attiene alla gestione patrimoniale la tutela inizierà a un termine prefissato, sempre stabilito dall’interessato.

Questo documento permette un’enorme flessibilità: è possibile nominare uno o più rappresentanti legali, che insieme o separatamente avranno cura dell’interessato; altresì è possibile nominare più rappresentanti legali per singoli ambiti di operazione. Ad esempio, una persona può decidere che la propria figlia avrà la rappresentanza negli affari personali, mentre può designare un proprio amico per la gestione degli affari patrimoniali e la compagna per le questioni mediche. I coniugi e i conviventi possono nominarsi a vicenda, mentre una terza persona potrà esser nominata per fungere da supervisore ai rappresentanti legali. In questo documento è anche possibile specificare come dovrà comportarsi lo stesso rappresentante legale. Per esempio, l’interessato può specificare se vuole rimanere nella propria casa con assistenza o se vuole esser trasferito in una casa di cura; l’interessato può anche specificare di voler lasciare immutato il proprio stile di vita anche quando non sarà più in grado di badare a sé stesso.

Il secondo strumento consiste negli “ordini anticipati per la nomina del tutore”. Diversamente dalla procura continua, questo documento lascia al tribunale l’onere della nomina del tutore. Tuttavia, l’interessato può stabilire, già al momento della redazione del documento, l’identità della persona o dell’istituzione che saranno nominati come suoi tutori nell’eventualità del deterioramento delle capacità cognitive. Nello stesso documento l’interessato può anche stabilire come il tutore dovrà gestire i propri affari, che avrà dunque rilevanza solo qualora sia presentata in tribunale una domanda di nomina di tutore.

Anche questo documento permette una certa flessibilità; per esempio è possibile stabilire che saranno nominate una o più persone che agiranno congiuntamente o separatamente, quali sono gli ambiti in cui avranno potere di azione, e in che modo dovranno agire.

È da notare che il tutore ha diritto a ricevere un compenso per i propri servizi, la cui quota sarà stabilita dal tribunale e che sarà pagato dal patrimonio dell’interessato, contrariamente al rappresentante legale che non riceve una compensazione monetaria per prendersi cura dell’interessato.

Il terzo strumento è la dichiarazione di volontà, che permette al genitore di figli minori di richiedere al tribunale che una certa persona sia nominata quale loro tutore in caso di necessità. Tale documento sarà depositato in tribunale nel contesto della richiesta di nomina giudiziale di tutore, qualora sia ne presenatata domanda in tribunale, e specificherà le volontà dello stesso interessato come definite quando ancora in vita. Il tribunale dovrà considerare le condizioni esposte nel documento di dichiarazione delle volontà durante processo di nomina del tutore.

Questi nuovi strumenti giuridici lasciano all’individuo la piena libertà di scelta nel definire il proprio futuro. In altri Paesi la procura permanente è conosciuta come “testamento biologico” (in inglese, living will) con consistenti differenze. Molte persone che hanno fatto aliyah hanno portato con sé simili testamenti redatti all’estero prima dell’arrivo in Israele, che in vari casi non sono stati però riconosciuti dai tribunali israeliani, ponendosi quindi la necessità di redigerli nuovamente per adattarli all’ordinamento giuridico israeliano.



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